Tutte le energie della nostra civiltà sono indirizzate alla costruzione di un nuovo mondo artificiale, un mondo completamente tecnologico in cui l’uomo non è più che un ingranaggio nell’intero sistema cibernetico. Un mondo totalmente in vista, programmato, quantificato, tecnico, artificiale e soprattutto autonomo. Un mondo autonomo che potrà funzionare senza di noi. Un mondo oggettivo che non avrà né soggettività né senso.
Tuttavia, sebbene tutti i nostri sforzi siano proiettati verso l’orizzonte della singolarità tecnologica, il linguaggio stesso ci ricorda che esiste un alto significato per la parola singolarità. La Singolarità Radicale è un progetto originale sulla singolarità umana nell’era della singolarità tecnologica. L’opera affronta, in modo unico, estremo e persino ironico, il passaggio dall’umanesimo moderno al postumanesimo postmoderno, lasciando intravedere tra le righe il lume naturale della Ragione come origine di ogni cambiamento.
Quest’opera potrebbe essere il preludio della risposta alla domanda sul ruolo dell’uomo in un mondo dove, nonostante proliferi un imperante appiattimento, si nasconde anche la radicalità di ciò che è singolare.
CIRCA L’AUTORE
Mane Tatulyan (8 luglio, 1993) è una scrittrice, filosofa e designer. Laureatasi in Design [UADE, Argentina], ha conseguito un Master in Filosofia Applicata [UAB, España] e un dottorato in Filosofia LUAB, Spagna. Nel corso della sua vita, il design è stato per lei una forma di ordinare il mondo e la filosofia un modo per comprenderlo. E’ autrice del libro «La Singolarità Radicale: Saggio sui Fenomeni Singolari» e docente di filosofia applicata.
Il suo pensiero sviluppa una sistematica ri-lettura del Progetto Moderno, con una profonda ermeneutica della Soggettività, osservando una premessa fondamentale: che il futuro non progetti umani bensì che si progetti un futuro più umano.
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